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La coscienza lunare di Morrigan Donnaluna

FB_IMG_1514623146769Coscienza lunare e Sciamanesimo.
La luna nera corrisponde allo smettere di fare, quella piena all’assaporare. La coscienza lunare è diversa dalla coscienza diurna… quest’ultima che oramai sovrasta ed annichilisce le nostre antenne Sciamaniche, ovattando i nostri sensi, perché permette alla nostra parte fisica e psichica di Femmine “un tempo selvagge” di separarsi dall’invisibile, nostro primo nutrimento dell’anima, come lo è per il corpo caduco il respiro, ovvero di primaria ed insostituibile importanza per la vita sulla terra.Ed è solo in questa frazione di infinito” tra la fine di un respiro e l’inizio di un’altro” ed eterno invisibile, che ha sede la magia delle Sciamane, la dove il sapere ancestrale tutela la memoria dei loro odori, sapori, segreti, e dove gli spiriti albergano per un tempo senza tempo, perché resi immortali dalle nostre continue evocazioni di Donne Medicina.
Pensate alla grande mela ” New York” che non dorme mai, dove è impossibile ascoltare i propri pensieri per anni, dove l’inquinamento luminoso rende pazzi, soverchiando la nostra capacità immaginativa…inducendo le Donne a sconnettersi dal giusto potere di Guaritrici. Abbiamo perso le fondamenta del nostro nutrimento primo, dimenticando le tredici facce della sponsa, che indicavano la via Isiaca Lunare ed immortale, l’unica misura che le nostre Antenate ritenevano importante ed applicabile a qualsiasi cosa avesse realmente importanza, le stesse che attribuivano ad ogni mese, una Divinità ctonia corredata dalla sua dote. Dote di cui la qualità si riteneva fosse un potere immenso che si trovava in mezzo a due “degenerazioni” Impotenza e prepotenza.
La prepotenza questa degenerazione cosi osannata dai più disparati pseudo sapienti delle varie sette, logge, religioni, confessioni, gruppi di invasati, millantatori tutti coloro che sono da secoli ammaliati ed ingannati dalla falsa luminosità dell’anno solare.
Più l’invisibile, l’aspetto ombra, rimane celato ed oscurato, più l’aspetto materiale, esteriore, pesante, solare ci affossa, rendendoci meritevoli di fare parte di questo tempo che vuol rinnegare il ciclo della Creazione scandito da miliardi di anni e che consiste nell’armonia spiralica e ciclica della vita-morte-vita…rinnegando l’importanza della morte stessa, che risiede nel buio e caldo umido di un grembo ove dopo la piccola morte dei sensi… succede la vita. La morte, importante e quanto mai necessaria per la ricapitolazione ed assemblamento di nuovi corpi evoluti, che riportino gli Avatar su questo piano, onde poter adempiere il loro compito salvifico per l’umanità. Se le Donne rimangono sconnesse dal mondo invisibile, la loro traumatica dissociazione trascinerà ancor di più l’umanità nell’oblio, e rimarremo in questo limbo fintanto che saremo disconnesse dal nostro corpo e ciclo mensile che è regolatore e trasformatore delle forze telluriche capaci di ancorarci alle vene energetiche terrestri, e da queste trarre nutrimento, queste informazioni ci appartengono per diritto di genere. Il nostro sangue è simbolo di vita- morte e resurrezione della carne stessa nell’eterno ed incessante divenire…e nessuna può o deve proclamarsi la sola e ultima…tutte noi siamo in cammino a diverse celerità di ottave…siamo tutte Donne Medicina, Sciamane, Sacerdotesse; Maghe e Menadi dai lunghi tirsi, giunte da un tempo assai lontano a riscoprire la Divina Sorellanza per il bene del pianeta.