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Quaresima 2023

Quaresima                                          franca molinaro
Mentre l’Italia raccoglie gli sconvenienti risultati di una propaganda bieca che promuove violenza e maleducazione, con tanto amore mi dedico alla potatura delle mie rose e confido loro che mai nessuno oserà calpestarle o strapparle le spine finché avrò un alito di vita. Mi consolo così dalla deriva indotta a questa gioventù senza dei ma solo idoli vuoti. Mi piace però sempre dare un’occhiata alle rassegne stampa dal mondo con la speranza di scovare da qualche parte un segno di coscienza in risveglio. Ma forse è meglio non farlo ad evitare di scoprire che l’abisso diventa sempre più prossimo. Yusuke Narita, un assistente di economia a Yale, ha proposto di mettere in atto il ‘seppuku’, un rituale imposto ai samurai che disonoravano il Paese, questo per combattere l’invecchiamento della popolazione. La notizia apparsa sul New York Times, afferma che l’eutanasia potrebbe diventare obbligatoria in futuro per facilitare alle giovani generazioni il successo negli affari, nella politica e in altri aspetti della società su cui la generazione più vecchia ha potere decisionale. Benissimo, quindi, due e più generazioni di antropologi non hanno capito nulla correndo inutilmente dietro ai vecchi per avere uno stralcio di intervista. In barba ad Hampâté Bâ allora, bruciamo tutte le biblioteche del mondo tanto quei giovani là sanno tutto il da farsi nella loro mente costruita ad arte nelle migliori scuole di formazione internazionale. Mi chiedo se si salverà mai l’umanità dalla totale dissacrazione dell’essere. E mentre mi pongo il doloroso interrogativo ripenso alla vecchina che la mattina delle ceneri girava per le vie imbrattate dal trascorso carnevale, recitando una serie infinita di rosari per ripulire il paese dai peccati commessi. Peccati di “trasgressione”, consistenti in mottetti e abbuffate di frittata e salsicce, mica i peccati moderni denominati “libertà”. Purtroppo quei criteri, che sembrano risolversi in digiuni e preghiera, ma che in realtà hanno radici ben più profonde anche del cattolicesimo stesso, oggi non hanno più ragione di esistere. Progresso e consumismo hanno eretto l’uomo a dio di se stesso, che senso può avere ancora una Quaresima di penitenza o di pentimento? Non abbiamo commesso nessun peccato, non dobbiamo pentirci di nulla, non è peccato desiderare tutto, anche l’impensabile, non è peccato uccidere se torna utile, affamare i deboli è normale, è normale abbandonare a se stessi coloro che hanno subito le conseguenze degli abusi sanitari, o addirittura insegnare il suicidio ai depressi, e magari in futuro diverremo parricidi. Ci siamo persi per le strade di questo mondo, quando non è molto chiaro, chiaro è che la responsabilità è tutta della nostra generazione, noi con un piede nel vecchio mondo di miseria e sacrifici, e con l’altro in un futuro che ci sembrava meraviglioso e libero. Buttammo dalla finestra le vecchie casse in noce e pure il corredo della nonna e tutti i suoi consigli, la sua infinita saggezza nata da millenni di sofferenza e rielaborazione, e comprammo bauli in cartone e alluminio, belli colorati; ce li consegnarono pieni di abbaglianti promesse, di un futuro igienico, felice, prospero, senza più quaresime, né peccati da scontare, senza diavoli e senza inferno, senza padroni e senza santi. Dentro non vi erano più le lamentazioni quaresimali che le donne cantavano nei campi mentre sarchiavano il grano, non vi era più il grano del sepolcro per Gesù Morto, antica reminiscenza di Adone; vi era un meme antico svuotato del suo valore atavico e rivestito di carta stagnola multicolore, l’uovo di Pasqua, specchietto per allodole stupide, sempre più abbacchiate dallo scintillio della modernità di plastica e dalla retorica d’occasione. Così oggi torna ancora la Quaresima ma senza pignata teseca, quaranta giorni come gli altri, con ogni ben di Dio sulla tavola a sfregio di chi non ha nulla, magari però digiuna se glielo suggerisce qualche dieta alla moda, magari qualcuno appende ancora la Pupa de Caraesema al balcone ma la compra dai Cinesi che non hanno idea di cosa sia, funziona e la producono. Eppure Madre Terra si appresta al risveglio, e sebbene in alcune parti del globo si mostra seriamente sconvolta, dalle nostre parti comincia a regalarci i primi scoppapiatti, Ranunculus ficaria, le prime margherite. Nei giardini impazza l’oro della mimosa che invano tenta di ricordare alle donne quanto è stata dura la strada percorsa e in quanto breve tempo, il nostro tempo ha dissacrato il santo tempio della vita.
Articolo pubblicato sul Quotidiano del Sud